Le Criptovalute vanno dichiarate? Quanto pago di tasse?

Oggi parleremo dell’argomento che terrorizza un po’ tutti: le tasse.

 

L’agenzia entrate ha classificato le criptovalute come valute.

 

Secondo l’agenzia delle entrate italiana avere bitcoin è come detenere un conto all’estero e presuppone due obblighi fiscali:

  • dichiarare il conto (quadro RW);
  • dichiarare i redditi.

Una persona fisica che decide di acquistare monete virtuali e li tiene presso un portafoglio virtuale è un’azione equiparabile ad un conto online estero quindi dovrà compilare il quadro RW della dichiarazione dei redditi ai fini del monitoraggio fiscale e del pagamento dell’imposta IVAFE (corrispondente all’imposta di bollo che si avrebbe su conto deposito italiano). Clicca qui per capire cos’è l’IVAFE.

Trattandosi di somme detenute all’estero il possesso del conto (wallet) va sempre dichiarato.

Se non dichiari il conto all’estero ci sono le seguenti sanzioni:

  • €258 sanzione fissa per mancata compilazione del quadro RW;
  • sanzione da 3% al 15% delle somme non indicate in RW;
  • proroga di 1 anno del termine di prescrizione.

Diversamente, dichiarare i redditi non è sempre obbligatorio. Al pari di tutti gli altri strumenti finanziari, se presente una minusvalenza, non è obbligatorio dichiararla. In tal caso però si perde la possibilità di poter riportare le minusvalenze per i successivi 4 anni in compensazione con le future plusvalenze. Qualora ci siano minusvalenze si dovrà valutare se è conveniente dichiararle in modo da poterle recuperare nei prossimi anni.

 

E se invece ho avuto dei guadagni sulle criptovalute?

L’Agenzia delle Entrate considera le criptovalute al pari delle valute tradizionali. Pertanto al di sotto del limite di €51.645,69 le criptovalute NON sono soggette a tassazione del 26%.

Il calcolo delle plusvalenze o minusvalenze relative alle operazioni in valuta deve essere fatto solo se la giacenza complessiva di tutti i depositi e conti correnti in valuta intrattenuti sia superiore a €51.645,69. Superato questo limite per almeno 7 giorni consecutivi, l’Agenzia delle Entrate considera la compravendita di criptovalute un’attività speculativa.

E’ necessario valutare se si è superato questo limite in base alla somma di tutti i conti in valuta non-euro detenuti.

 

Se non dichiaro?

Se si supera il limite di €51.645,69 e non si dichiarano i redditi si incorre nelle seguenti sanzioni

  • Infedele dichiarazione – sanzione fissa di €250;
  • Sanzione dal 90% al 180% delle imposte non pagate, maggiorate di 1/3;
  • Se non si presenta la dichiarazione – proroga di 1 anno del termine di prescrizione.

 

Quanto costa il commercialista?

Ogni commercialista ha le sue regole ma indicativamente una persona che fa poche operazioni all’anno potrebbe spendere per il conteggio e la dichiarazione attorno ai 100€.

Ogni caso è particolare quindi il consiglio è sempre quello di chiedere aiuto al proprio commercialista.